La tradizione della scherma a Livorno: appunti genealogici sulla celebre famiglia Gianfaldoni 2


Stampa tratta da “L’Ecole des Armes” di Domenico Angelo Tremamondo, Londra, 1763.

Pubblico qui alcuni appunti genealogici che avevo accumulato diversi anni fa nell’ottica di comprendere meglio e fissare alcuni punti su questa famiglia della quale numerosi membri furono noti a livello internazionale come armaioli e schermidori.

Da quanto risulta da alcune fonti secondarie e web, il primo Gianfaldoni ad arrivare a Livorno fu Andrea, figlio di Alessandro, nato a Pisa intorno al 1718 e sposatosi, prima del 1738, forse a Pisa, con tal Maddalena Berti, figlia di Biagio, di Modena, e di Angela Fontani di Genova. Io sono partito da lui, lasciando ad altri il compito di verificare i dati pisani.

Andrea Gianfaldoni avrebbe aperto un’armeria a Livorno, poi divenuta scuola di spada, e sarebbe stato il primo insegnante del futuro famoso maestro di scherma Angelo Domenico Tremamondo (1717-1802), suo coetaneo.

Da Andrea Gianfaldoni e Maddalena Berti nacquero, a Livorno, almeno 7 figli e figlie, tra i quali due dei figli divenuti piuttosto famosi: Giuseppe e Michele, e due figlie con discendenza di un certo rilievo.

La sequenza delle nascite con le date che ho potuto rintracciare sui registri ecclesiastici di Livorno sono le seguenti:

  • Giuseppe Maria, battezzato il 6 gennaio 1739 e morto il 30 maggio 1770 a Irigny (Rhone). Soprannominato “Gian Faldoni”
  • Angiola Maddalena, morta il 22 settembre 1740 a 20 giorni.
  • Maria Francesca, battezzata il 3 settembre 1741 e morta il 26 marzo 1815 in S. Giovanni, sposata con Stefano Pensa l’8 agosto 1762 in Collegiata, con discendenza.
  • Pietro, battezzato il 1 dicembre 1743
  • Elisabetta Geltrude Veronica, nata intorno al 1750, morta il 24 marzo 1822 a Salviano a 72 anni, sposata con l’ingegnere Innocenzo Fazzi, con discendenza.
  • Michele Francesco, battezzato il 4 dicembre 1752 e morto dopo il 1827.
  • Maria Carolina, battezzata l’8 gennaio 1756 e morta nubile il 13 settembre 1791 a S. Jacopo.

Il padre Andrea Gianfaldoni morì di apoplessia a Livorno il 1 agosto 1778 a 60 anni.

Archivio Diocesano di Livorno, Collegiata, morti, reg.16, fo.229

GIUSEPPE MARIA GIANFALDONI (1739-1770)

Sicuramente il più famoso della famiglia Gianfaldoni, si trasferì in Francia, a Lione, dove aprì una scuola d’armi e dove ebbe fine la sua breve vita in un episodio di doppio suicidio con la sua amante che fece scalpore e ispirò numerosi scritti e commenti (persino di Voltaire e Rousseau) oltre ad una cantata di Donizetti (Teresa e Gianfaldoni).

Di lui scrisse ampiamente il figlio di Tremamondo, l’altro famosissimo schermidore Henry Angelo (1756-1835), nel suo “Reminiscences…” (che ho citato recentemente nel mio articolo sulla veduta dell’antico cimitero degli Inglesi di Livorno). Anche il “Journal Encyclopédique” del giugno 1770 dedicò un articolo alla vicenda del doppio suicidio di Marie e Giuseppe Gianfaldoni.

Il registro dei morti di Irigny da’ gelidamente conto della loro inumazione:

Registri parrocchiali di Irigny, morti, 30 maggio 1770

Da ricordare è l’epica gara di tiro che Gianfaldoni vinse nel settembre 1766 contro il compositore e violinista Joseph de Bologne, chevalier de Saint George, fra i migliori spadaccini del mondo.

Mather Brown, William Ward – Monsieur de St George, 1788, NPG D4132, London, National Portrait Gallery

MARIA FRANCESCA GIANFALDONI (1741-1815)

Come abbiamo visto poco sopra, sposò nel 1762 Stefano Pensa (1726-1801), figlio del genovese Antonio (c.1685-1770) e della livornese Maria Giulia Vaccari (1697-1770). Risultano almeno 7 figli di questa coppia, tra i quali Pietro, che divenne negoziante a Malta e a Livorno con affari anche in Alessandria d’Egitto; sembra sia stato anche fondatore di una società segreta massonica sia sull’isola di Malta che a Livorno. Fu sua figlia Giuseppa Giovanna Pensa (1804-1824) a sposare il famoso artista, esploratore, collezionista, oltre che console generale britannico in Egitto, Henry Salt (1780-1827) le cui collezioni furono poi gestite, a Livorno, dal banchiere Pietro Santoni, marito di un’altra figlia di Pietro Pensa, Elisabetta (a volte si trova anche Enrichetta) e poi confluirono nelle collezioni del British Museum e del Louvre.

Henry Salt (1780-1827)

ELISABETTA GELTRUDE VERONICA GIANFALDONI (c.1750-1822)

Ancora in fase di ricerca il suo matrimonio con l’ingegnere e Comandante provvisionale del Nuovo Lazzeretto di S: Leopoldo Innocenzo Fazzi (1724-1790?), originario di Portoferraio. Tra i loro figli: Antonio Maria Fazzi, commerciante e scritturale che, dal matrimonio con Rosa Mazzinghi, ebbe almeno due figli: il notaio avv. Sirio Fazzi (1819-1893) e Ildegonda Elisabetta (n.1830) moglie di Eugenio Janer (n.1825), archivista che riordinò molte carte di personaggi livornesi presso la Biblioteca Labronica. Sirio Fazzi, amico del Guerrazzi e corrispondente del Ricasoli, sposò a Livorno nel 1848 Maria Carola Giuseppa Riesch, di una famiglia romana originaria di Vienna, dalla quale ebbe due figlie, Maria Sofia Casimira Adele e Albertina, di cui ho già parlato nel mio articolo sui Guibert.

MICHELE FRANCESCO GIANFALDONI (1752->1827)

L’altro schermidore di fama fu Michele Gianfaldoni, che proseguì l’attività paterna a Livorno e fu, sembrerebbe, maestro di Aristodemo Bellincioni, che a sua volta ebbe come allievo il notissimo Giuseppe Pini, padre di Eugenio, il “Diavolo Nero” della scherma, da cui una linea pressoché continua di maestri e allievi fino ai campioni del ‘900, fatto che giustifica il primato secolare tutto livornese in questi sport.

Essendoci ancora diversi punti confusi e informazioni non ancora “dissotterrate” dagli archivi, mi riservo di aggiornare ulteriormente questo breve contributo prossimamente.


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2 commenti su “La tradizione della scherma a Livorno: appunti genealogici sulla celebre famiglia Gianfaldoni

  • Carlo Giunti

    Storie incredibili e affascinanti….forse da queste famiglie si è tramandata la tradizione che ha dato a Livorno schermidori di fama mondiale…vedi i Montano…bravo Matteo, continui a svelare aspetti della nostra storia poco conosciuti ma estremamente interessanti!

  • MASSIMO SIGNORINI

    Matteo Giunti si conferma come l’unico esperto professionale relativo alla Genealogia e Storia di Livorno.
    Un punto fermo per gli studiosi per avere la certezza di cosa si scrive e cosa si pubblica.
    Io personalmente in qualità di ricercatore e autore di libri e presidente dell’Associazione APS Accademia degli Avvalorati abbiamo avuto il piacere di premiarlo con una targa simbolica proprio a testimonianza della sua bravura e professionalità.