INTRODUZIONE
Affrontando il profilo biografico di Amedeo Modigliani a cento anni dalla sua scomparsa si potrebbe ritenere che rimangano ben
pochi contenuti da aggiungere alla vasta letteratura in materia.
Prendendo poi in esame i testi più diffusi si riscontra una sostanziale omogeneità di vedute basata sul medesimo bagaglio informativo da ricondursi alle fonti ritenute indiscutibili: gli scritti della madre dell’artista e quelli della figlia, oltre alla rara corrispondenza redatta da Modigliani stesso. I diari di Eugénie Garsin non hanno mai goduto di un sufficiente approfondimento neanche da parte dei suoi depositari ufficiali, che forse temevano di sminuirne l’autorevolezza sollevando dubbi sulla loro attendibilità.
È un dato di fatto che ad oltre un secolo dalle vicende narrate di proprio pugno da Eugénie Garsin non si sia mai provveduto
a fare alcuna critica delle fonti, nessuna analisi storica sui manoscritti e, soprattutto, nessuna indagine prosopografica circa le
figure dei protagonisti di queste storie familiari. Si è proceduto invece con la citazione pedissequa del Livre de Raison e della Histoire de notre famille legittimando persino gli involontari errori dell’autrice circa il proprio passato, a partire dalla propria ascendenza familiare fino ad arrivare agli indirizzi delle abitazioni di Marsiglia, confusi nella memoria di Eugénie, così come persino la data di nascita del proprio fratello.
Da qui la necessità di ricorrere alla metodologia storica e genealogica per ricostruire finalmente alcune coordinate portanti nel percorso compiuto da queste persone. (…)