Oggi, 18 Luglio 2021 è il 378° anniversario della morte dello scultore fiammingo François Duquesnoy, che morì e fu sepolto a Livorno il 18 luglio 1643 e non il 12 o il 19 come riportano le biografie e, prima di questa mia scoperta, anche la Treccani, che ha poi corretto la versione online dell’enciclopedia (confermato dalla Dr.ssa Anna Nuti nel luglio 2019).
L’atto di sepoltura lo avevo rintracciato qualche anno fa e avendo notato l’errore di data propagatosi per secoli, avevo pensato di proporre una lapide in memoria dentro la chiesa della Madonna, dove lo scultore riposa. Il progetto della lapide prese forma parlando insieme a Massimo Signorini, col quale si decise di proporlo come collaborazione tra l’associazione Livorno delle Nazioni e l’Accademia degli Avvalorati. Successivamente si ottenne anche il contributo della Congregazione Olandese Alemanna, titolare storica delle sepolture presso l’altare di S. Andrea nella chiesa della Madonna.
Dai registri di sepoltura della Collegiata di Livorno, carta n.456, si legge:
A di d[ett]o. [18 luglio 1643] Fran[cesc]o di Girolamo Duquenoy di Bruselles di a[nni] 38 in c[ir]c[a] doppo il Sacr[ament]o d[e]lla Penit[enz]a non ricevé altri Sacr[ament]i p[er] non haver fatto saper niente al curato. Morì ad h[ore] 10 il di med[esi]mo, fu sep[olt]o nella Mad[on]na con otto et otto.
Francesco Pera aveva redatto la seguente iscrizione da apporsi presso la chiesa della Madonna:
“Il di 12 luglio 1643 fu qui sepolto Francesco Quesnoy detto il Fiammingo scultore della statua colossale di S. Andrea nel San Pietro di Roma.“,
in Francesco Pera, Appendice ai Ricordi e alle Biografie Livornesi, Livorno, 1877, p.30.
Quest’oggi, finalmente, abbiamo potuto inaugurare la lapide contenente le informazioni corrette, in onore allo scultore, sul muro adiacente alla chiesa della Madonna, a sinistra della facciata, sull’antico edificio dell’Uffizio della Posta delle Lettere. Il testo ha dovuto includere delle modifiche per via del diverso posizionamento rispetto a quanto si auspicava: