Dall’immagine all’identità/3 – “Sofia e Ida Kauffmann, Livorno, 1881”


Introduzione di Mario Di Chiara, ricerche storiche e genealogiche di Matteo Giunti.

Per un’introduzione generale si veda il primo “episodio” di questa serie di articoli: Dall’immagine all’identità/1 – La famiglia Recouly-Roux e i Vernière a Livorno.

INTRODUZIONE

L’autore di questa fotografia, Ugo Bettini, cominciava già ad essere il professionista più stimato della città di Livorno fin dalla pubblicazione del suo trattato “La Fotografia Moderna” nel 1878, ma la notevole padronanza della tecnica non è sufficiente a giustificare le sue eccellenti qualità di ritrattista. Dopo quasi un secolo e mezzo noi ci ritroviamo a considerare soprattutto i ritratti che Bettini realizzò di grandi personalità, tra cui spicca una serie di pose della Eleonora Duse realizzate poco a ridosso dell’immagine che vediamo qui oggi, eppure questo grande fotografo prestò un’attenzione particolare proprio ai bambini riuscendo a creare un’atmosfera sul ‘set’ che ne favoriva la spontanea naturalezza.

Eleonora Duse fotografata da Bettini, 1883 (Collezione Di Chiara)

Nell’immagine di Sophia e Ida Kauffman riconosciamo quel che nella musica per pianoforte viene definita sospensione, con la piccola Ida che appare impegnata a rincorrere una effimera suggestione mostrandosi interdetta per quel breve attimo di cui il Bettini approfitta per fissarne l’immagine con lo strumento di cui fu un grande virtuoso: la camera fotografica.

Nei suoi caratteri di allestimento scenografico la posa presenta un fondale dipinto che sussiste su di un piano sfocato che elude problematiche di scarsa verosimiglianza e conferisce maggiore profondità alla scena. Notiamo infine il ritocco delle ciglia sugli occhi della donna che nascondendone lo sguardo indirizza tutta la nostra attenzione sulla bambina.

IDENTIFICAZIONE

Lo scatto delicatamente naturale del Bettini ci mostra una madre con la sua bambina in atteggiamento amorevole; sul retro appare, manoscritta, l’indicazione “Sofia Kauffmann e Ida K. di 4 anni – Photogra(p)hie Aprile 1881”.

Dettaglio dell’indicazione sul verso della fotografia

Sappiamo dunque che la bambina si chiamava Ida Kauffmann ed era nata circa nel 1877 e che la madre Sofia era sposata con un Kauffmann, niente altro che possa aiutarci a capire chi siano. L’ovvio tentativo di cercare l’atto di nascita della bambina a Livorno fallirebbe perché non nacque qui a Livorno, come è facile verificare consultando i registri di nascita del 1876-78.

Ecco che l’utilizzo del database del progetto (Leghorn Merchant Networks) che ho iniziato a creare quasi 25 anni fa ci viene in soccorso. Facendo una ricerca incrociata col cognome Kauffmann associato a una moglie che si chiama Sofia (e varianti: Sophia, Sophie, etc.) si ottiene un solo risultato che ci permette di scoprire l’intera famiglia, oltre al cognome da nubile della madre.

Si tratta infatti di Sophia Maria Elisabeth Fehr-Schmöle (1847-1907), moglie di Friedrich Wilhelm Kauffmann (1842-1907) e madre di Ida Amalie Albertine Kauffmann (nata nel 1877 a Mannheim in Germania). Ma chi sono queste persone e soprattutto quale è il legame con Livorno?

Il legame con Livorno è costituito dalla madre, la signora Sophia Fehr-Schmöle nei Kauffmann, figlia del console svizzero a Livorno Pietro Niccola Fehr (Livorno 1812 – ivi 1898) e di Ida Federica Schmöle (Amsterdam 1812 – Livorno 1880), entrambi sepolti al Cimitero della Congregazione Olandese-Alemanna di Livorno.

Tomba familiare Fehr-Schmole al cimitero Olandese-Alemanno di Livorno

Sophia nacque a Livorno nel 1847 e venne poi battezzata a Vicopisano, dove la famiglia Fehr è proprietaria tuttora della Rocca del Brunelleschi. Il matrimonio con Friedrich Wilhelm Kauffmann avvenne a Livorno nel 1872 e la coppia si stabilì poi nella città del marito, ovvero Mannheim, dove lui esercitava la professione di commerciante ed era proprietario di un mulino a vento. Una sorella di Sophia, Ernestina Jenny Ida, aveva sposato un fratello di Friedrich Wilhelm, Eduard, banchiere a Freiburg im Breisgau.

Atto di nascita di Sophia Fehr-Schmole dai registri della Nazione Olandese-Alemanna di Livorno

Sophia e Friedrich morirono a distanza di 10 giorni l’uno dall’altra, nel 1907, a Mannheim. Della vita della figlia Ida non sono riuscito a trovare altro, se non che ebbe un fratello maggiore, Otto Peter Eduard (Mannheim 1873 – Trogen 1952), industriale e famoso genealogista, che ebbe una propria discendenza.

Adesso, riguardando l’immagine iniziale, la sensazione è che sia diversa, che abbia acquisito una maggiore realtà e che comunichi più di prima, quando era solo un elegante scatto di un famoso studio fotografico livornese con una breve indicazione sul retro. Anche per i collezionisti, credo che l’identificazione e la ricostruzione storica di un ritratto aggiunga una dimensione all’oggetto fotografico, che altrimenti rimane un cartoncino certamente raro e di interesse, ma privo della sua umana storia.

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